Cose che non sapevate sulla mitologia giapponese

[HEADING=2]Il Giappone è uno dei Paesi più densamente popolati al mondo, con circa 127 milioni di abitanti. È anche la patria di una delle più antiche religioni organizzate del mondo: Lo shintoismo. Questa antica religione è stata osservata e praticata per oltre 2.000 anni ed è ancora oggi ampiamente praticata. Nato da una combinazione di credenze naturalistiche, animistiche e agrarie presenti in tutta l'Asia, lo shintoismo è stato registrato per la prima volta dopo l'introduzione della scrittura in Cina. Oltre a ospitare una ricca presenza shintoista, il Giappone è anche ricco di una mitologia unica. Il Paese ospita una serie di divinità e dee che svolgono un ruolo importante nella loro cultura, tanto da essere addirittura considerate tesori nazionali! Ecco dieci cose che forse non sapete sulla mitologia giapponese...[/HEADING]

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Fonte: mitologiedelmondo.altervista.org

[HEADING=2]La religione shintoista e il suo ruolo nella mitologia giapponese[/HEADING]

Lo shintoismo è una religione priva di un gruppo specifico di divinità o di una descrizione dell'aldilà. Si tratta invece di un sistema di credenze incentrato sul presente. I suoi rituali e le sue pratiche si concentrano sulla comunicazione con gli spiriti e sul mantenimento dell'armonia tra i vivi e i morti. L'ampia gamma di dei e dee dello shintoismo riflette la diversità del paesaggio e della popolazione del Paese. Mentre il buddismo è stato introdotto per la prima volta in Giappone nel VI secolo, lo shintoismo è stato a lungo parte della cultura giapponese, influenzandone i miti e le credenze religiose. Il buddismo e lo shintoismo sono stati praticati fianco a fianco con pochi conflitti o fusioni fino al XII secolo, quando il buddismo è diventato la religione dominante. Nonostante la perdita del predominio, lo shintoismo rimane un aspetto molto importante della cultura giapponese, influenzandone i miti e le credenze religiose. Di conseguenza, nella mitologia giapponese si trova un'ampia varietà di dei e dee.

[HEADING=2]La creazione del mondo[/HEADING]

Forse uno dei miti più noti e diffusi della mitologia giapponese è il racconto della creazione del mondo. Questo mito è una storia che è stata tramandata nei secoli sotto forma di un poema chiamato "L'origine del mondo". Anche se il poema varia leggermente da una regione all'altra, la storia generale è la stessa: la terra, la luna e il sole furono creati da due divinità, Izanagi e Izanami. Dopo aver finito di creare la terra e tutte le sue creature, decisero di creare il resto del sistema solare. Tuttavia, non riuscirono a creare un sole "puro" e lo lasciarono incompleto. Poi, all'improvviso, i due dei si stancarono e il sole tramontò presto, lasciando la terra nell'oscurità più completa. Spaventati, decisero di ritirarsi e di aspettare il mattino per finire il loro lavoro. Tuttavia, prima che potessero portare a termine il loro compito, si accorsero di aver lasciato dietro di sé una scia di impurità che contaminò le loro creazioni. Alla fine decisero di purificarsi in un fiume, ma quando riemersero scoprirono che il sole era già sorto, bruciando le impurità nell'acqua e creando un oceano di acqua salata.

[HEADING=2]Mostri giapponesi: Più di un mito[/HEADING]

Sebbene questi mostri possano non essere reali, i miti che li riguardano sono molto reali in Giappone. Ci sono miti di mostri ricorrenti in tutta la mitologia giapponese, molti dei quali sono il risultato delle interazioni dell'uomo con gli animali e l'ambiente naturale. Il kappa, ad esempio, è un folletto acquatico che vive nei fiumi, nei laghi e in altri corpi idrici. Si dice che siano creature dispettose che amano fare scherzi agli umani, come provocare inondazioni quando vengono avvistati. Si dice che la mitologia dei Kappa abbia origine dalla paura dei giapponesi di essere contaminati dall'acqua. Si dice che i Kappa assomiglino a una combinazione di tartaruga e rana, con una pelle viscida e verde.

[HEADING=2]La dea più conosciuta del Giappone: Inari[/HEADING]

I santuari di questa dea si trovano in ogni angolo del Giappone e la rendono una delle divinità più diffuse nella mitologia giapponese. Inari è la dea del riso, della prosperità, delle volpi e della fortuna in generale. I suoi santuari si trovano in una varietà di luoghi, comprese le case e le aziende, quindi la sua presenza è sempre sentita in Giappone. Il suo legame con il riso e la prosperità si basa sul fatto che le volpi mangiano spesso riso selvatico. Di conseguenza, le persone cominciarono a vedere le volpi come simbolo della generosità di Inari e iniziarono a lasciare del riso presso i santuari di Inari per compiacere la dea, che ne avrebbe lasciato di più agli umani. La volpe, tuttavia, divenne una rappresentazione dell'astuzia di Inari e le persone che lasciavano il riso al santuario speravano che Inari lasciasse loro una generosa quantità di riso e la protezione dagli spiriti maligni.

[HEADING=2]Yanagami: il dio della morte[/HEADING]

Sebbene la morte sia sempre un'occasione triste, il popolo giapponese preferisce celebrarla piuttosto che piangerla. Ci sono molte celebrazioni che riguardano la morte e i defunti, tra cui i matsuri (festival) e la festa del Bon. Questa celebrazione si basa sulla morte del sole, che si dice vada nella "Terra dei Morti" alla fine dell'anno. Sebbene non esista un unico dio della morte, il dio più famoso e importante che presiede alla morte è Ōyashima, un dio drago che vive sulle montagne e governa il passaggio dalla vita alla morte. A differenza della cultura e della religione occidentali, dove il Tristo Mietitore è una figura temibile e la morte è qualcosa da temere e temersi, la cultura giapponese si concentra sul rispetto dei morti e sulla celebrazione delle vite di coloro che sono passati.

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[HEADING=2]Kanji: il dio della scrittura e della conoscenza[/HEADING]

Uno dei pezzi più affascinanti della mitologia giapponese è la storia della creazione della lingua scritta, il kanji. Questo "alfabeto" si basa in realtà sui caratteri cinesi, portati in Giappone dai monaci buddisti che li utilizzavano per i testi religiosi. Poiché la scrittura cinese e quella giapponese erano diverse, i monaci trovarono difficile inserire i caratteri cinesi nella loro lingua. Decisero quindi di ispirarsi al mondo naturale. Poiché l'acqua è un elemento importante nella creazione di questi caratteri e può essere vista sia nel loro disegno che nel loro significato, questi caratteri sono stati chiamati "kanji".

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[HEADING=2]Conclusione[/HEADING]

La mitologia giapponese è ricca di storie affascinanti, divertenti e illuminanti. Questi miti sono importanti per diverse ragioni, tra cui il loro significato culturale e la loro capacità di aiutarci a comprendere meglio il passato. Questi miti possono anche essere utilizzati per esplorare diversi temi, come la morte e il superamento della paura, e per aiutarci a capire come il popolo giapponese vede e interagisce con il mondo che lo circonda. Infine, questi miti sono importanti perché possono essere goduti e apprezzati da persone di ogni età e provenienza.