analisi “I videogiochi hanno rimpiazzato la musica nella cultura dei giovani”. Naugthy Dogs is the new Rolling Stones?

Un autorevole parere proveniente dal sito di The Guardian sottolinea come «i videogiochi hanno rimpiazzato la musica come l’aspetto più importante della cultura dei giovani».

A rimarcare l’importanza crescente del gaming è l’opinionista Sean Monahan, che ha spiegato come «il loro posto nella cultura pop è molto più centrale che mai».

«In parte, questo è dovuto al fatto che marketer disperati stiano cercando di attirare l’attenzione in un panorama di eventi cancellati a causa del COVID. Coachella non si è fatto, ma Animal Crossing era aperto», si legge nell’analisi.

«Politici a caccia di voti hanno puntato i videogiochi per raggiungere i voti dei giovani (vedete il quartier generale di Joe [biden] e Kamala] Harris, e AOC che ha streammato Among Us).

La tradizione affermata da tempo di vecchi politici che provano a sembrare giovani e ancheggiano ad eventi musicali è stata rimpiazzata ad vecchi politici che provano a sembrare giovani e ancheggiano giocando un videogioco».

Inoltre, Monahan spiega che gli oggetti più desiderati del 2020 sono stati Nintendo Switch e PS5, e che l’evento blockbuster atteso è stata l’uscita di Cyberpunk 2077.

Ci sono anche dati, oltre alle opinioni, che vale la pena riportare da questa analisi: il 68% degli uomini della Gen-Z hanno affermato in un sondaggio Whistle che il gaming è una parte importante della loro identità, mentre il 91% ci gioca regolarmente e il 74% li vede come un aiuto nel restare connessi con gli amici.

La musica, al contrario, affronta una serie di crisi allo stesso momento: scarse royalty provenienti dalle piattaforme di streaming e concerti bloccati dal COVID, in primis.

La sfida, insomma, si sta consumando su un terreno nettamente più favorevole ai videogiochi, che hanno sottratto importanti fette non solo di fruitori, ma di rilevanza culturale.

I VG sono decisamente entrati nelle abitudini di tutti, uscendo da quella nicchia nerd e diventando parte della cultura pop, e ci sono produzioni che rivaleggiano con film hollywoodiani.

Questo è innegabile.

Sulla musica non voglio dire che tutto quello che fanno oggi è merda perchè poi paro mi nonno e me sale la depressione perchè già me vedo con le mani dietro la schiena a guardà i lavori in corso e ricordare quando qua era tutta campagna e questo non va bene.

(già ho una discussione in corso con Love sulla qualità delle sigle dei cartoni prima e dopo Cristina D'avena che non vi sto a raccontare...)

Però ai miei tempi (porca troia già sto a di "ai miei tempi" -_-') c'erano i Gun's, i Metallica, i Nirvana, gli U2, i REM, i Depeche Mode, i Queen, Michael Jackson, Madonna, Prince... aldilà della mitizzazione dell'epoca (erano commercialoni eh!! nessuno di questi ha mai scritto testi alla DeAndrè o Guccici o alla Dylan) era gente che "rimarrà nella storia" oggi (sarà che seguo meno la musica, sto meno tempo alla radio, frequento locali pe vecchi come me e soprattutto che la musica ormai non passa per certi canali ma per altri) fatico a pensare a chi possa rimanerene nella storia del panorama moderno... Ed Sheeran? i Coldpaly?

Per me c'entra anche (e non poco) che è cambiato il modo di fruire, distribuire -> produrre la musica.

Chissà se un giorno studieranno Shadow of the colossus a scuola :\

Non vedo perchè un'industria debba frapporsi all'altra, possono essere assolutamente complementari.

Amo i videogiochi, amo la musica (soprattutto i concerti). Il 2020 senza concerti è stato ancora più pesante per il sottoscritto.

Io aspetto giugno, avendo già in mano dall'anno scorso i biglietti per Foo Fighters e Green Day (questi ultimi più per la mia compagna, ma va bene comunque)...

Poi che i videogiochi debbano essere messi al pari di cinema, musica, lettura e arte, ne convengo assolutamente.

Non è tanto che un'industria debba entrare in concorrenza con l'altra quanto un analisi sul fatto che ormai i vg siano entrati nella vita di una percentuale altissima di persone (giovani ma non solo).

Mentre prima era roba per nerd oggi giocano tutti, come prima tutti ascoltavano musica, per questo si può dire che a livello culturale stia raggiungendo quasi quel livello di popolarità.

In più c'è il fatto che le giornate continuano a farle di 24 ore... le ore che ora il "giovane medio" passa giocando il "giovane di 30 anni fa" le passava in altri modi... tra cui musica (e tutto quello che gli girava intorno ai tempi di Mtv).

Ma è la stessa cosa che ho sempre pensato.

I videogiochi sono per noi quello che la musica è stata per i nostri genitori, e quello che gli smartphone sono per i nostri figli.

Rock is dead. citazione per dire che la musica è andata.finita.

il mercato discografico è kaputt. supporti su cd ormai vetusti ed invenduti/fuori mercato, spotify a go-go su smartphone..e cantanti/artisti buttati nei film e nei reality.

proprio un bel quadretto. David Bowie -secondo me- ci aveva capito qualcosa su questo decadimento..ed infatti da circa 30-35 anni aveva allargato i suoi..orizzonti ed interessi in prima persona.

Qua da noi i videogames -e gli anime/cartoni animati come i fumetti e i manga- sono sempre stati bersagli di politici e giornalisti benpensanti.

Crociati che non avevano meglio da fare se non cercare un nemico -nuovo- da abbattere. E -come vedete- con tutte queste classi politiche che abbiamo avuto..siamo sul titanic. Con o senza Covid, la nostra economia era già in ginocchio..adesso è...praticamente devastata.

In Francia ad es.la terza arte ed affini sono osannati e tenuti in considerazione idem per la Spagna.

Quindi non mi meraviglia..questa sostituzione di gusti e di generi. ben venga.